Rinfreschiamoci un po’ la memoria: ve lo ricordate il primo film di Evangelion? No, non il primo del Rebuild, il primo della serie originale. Come dite, The End of Evangelion? No, quello senza le vagine ovunque. Massì che lo conoscete, dai, è quello che all’epoca vi siete scaricati con WinMix che andava a circa 1kb/h e ci avete messo sei mesi e mezzo, solo per scoprire che invece di The End of Evangelion avevate scaricato una straminchia di riassunto di cose che avevate appena visto.
Ve lo ricordate, adesso? E’ Death&Rebirth! Quante volte avete detto ai vostri amici neofiti “ah no, quello non lo guardare”, vero?
Indovinate un po’? Adesso lo dovete riguardare.
Aprite il dvd, tanto probabilmente avrete quello doppio che comprende anche l’End, soffiate via la polvere e mettetelo nel lettore che vi dirà “sul serio?”, ma voi ignoratelo, perché è importante. E poi dai, è pur sempre Evangelion. Per un ripassino o per rifarsi gli occhi è l’ideale, no?
Death&Rebirth, come dicevamo e probabilmente già sapete, era perlopiù un riassunto (in ordine “tematico” anziché cronologico), con qualche aggiunta che è poi stata travasata nella versione director’s cut della serie. Sforzatevi, però: che cosa ricordate, di quel film? La risposta è simile per tutti: le prove del quartetto d’archi. Erano scene brevi, estemporanee rispetto al film, in cui Shinji, Asuka, Rei e Kaworu (entrando in scena esattamente in quest’ordine) si riunivano, per accordare insieme gli strumenti e cominciare le prove di un concerto.
Quella che segue è l’analisi dettagliata di quei momenti, e so cosa state pensando, “che c’è da dire?”. Siamo su Dummy System, qui: queste sono sempre le ultime parole famose.
Il tempo e lo spazio
Per parlare delle prove del quartetto e del perché ci dicono qualcosa dell’universo di Eva, è innanzitutto necessario stabilirne le coordinate. Cosa che non ci sarebbe mai saltata in mente, se queste non ci fossero fornite con estrema precisione dal film stesso.
Lo spazio
Salta subito all’occhio, ammesso di leggere con un po’ d’attenzione la didascalia: le prove si svolgono nell’auditorium della terza scuola media di Neo Tokyo-2. Avete letto bene: 2. Perché dirci una cosa del genere? Solo perché noi siamo abbastanza sfigati da fermarci a notarla, ovviamente.
Neo Tokyo-2, lo ricorderete, è l’attuale capitale e sede del potere politico del Giappone. Nell’universo alternativo dell’episodio 26 viene detto che questa sta per cedere la sua “carica” a Neo Tokyo-3, ma accade appunto solo in quell’universo e non ci è dato sapere se la cosa si verificherà mai anche nell’universo reale. Comunque sia, ora sappiamo che nome dare allo spazio astratto in cui le prove si svolgono: “scuola media di Neo Tokyo-2, auditorium”.
L’aspetto della scuola è lo stesso al quale siamo abituati, ma è interessante notare una cosa.
Negli episodi 25&26, in The End of Evangelion e in alcuni momenti del Rebuild of Evangelion, ci vengono mostrati luoghi abbandonati. L’idea che trasmettono è quella di scenografie consumate, che a fine spettacolo sono state lasciate lì dagli attori così com’erano.
In questo mondo, però, i luoghi sono sì deserti (soltanto i Children sono presenti), ma intonsi. Le aulee non hanno banchi, le lavagne non sono scritte, gli esterni non hanno mezzi di trasporto… Insomma, nessuno ha mai abitato questi spazi. E’ come una scenografia ultimata, che aspetta che lo spettacolo cominci.
In questo senso, l’idea di “appena prima dell’inizio” si sposa alla perfezione con la presenza dei Children: i protagonisti dello spettacolo stanno provano la parte prima di andare in scena per la prima volta. E lo spettacolo, è inutile dirlo, è Evangelion.
Il tempo
Una coordinata ugualmente precisa, ma forse ancora più strana, ci viene fornita sul tempo: 18 mesi prima.
Riflettiamo. Il film comincia col mostrare la morte di Kaworu, quindi l’episodio 24 – “the Beginning and the End”, l’inizio e la fine. Questo episodio, almeno fino a The End of Evangelion (che, ricordiamolo, è successivo a questo film, e quindi a questa scena) era l’ultimo che mostrava gli eventi “reali”, ed era in un certo senso anche l’ultimo passo prima del Third Impact e del Progetto per il Perfezionamento, giacché qualsiasi cosa faccia Shinji da ora in poi è la conseguenza dell’aver perso tutto e ucciso Kaworu. “18 mesi prima”, quindi, è “18 mesi prima dalla morte di Kaworu”.
L’ipotesi più accreditata, fatta con un controllo incrociato delle poche date presenti nella serie, è che la storia di Evangelion duri circa un anno e mezzo. Questi significa che, 18 mesi prima della morte di Kaworu, la storia non era ancora nel suo vivo. Tuttavia i Children, in questo mondo irreale, sospeso, ma così ben caratterizzato, già si conoscono. Com’è possibile? Se vogliamo guardarla fuor di metafora, semplicemente non lo è. Se vogliamo guardare dentro la metafora, invece, il suo peso è evidente: ci dice che questi ragazzi sono legati da qualcosa che trascende lo spazio, e che nonostante i copioni, le manipolazioni, i giochi degli adulti, sono loro e solo loro, i veri artefici di questa storia.
I personaggi
Come già detto sono Shinji, Asuka, Rei e Kaworu. Entrano in questo ordine nell’auditorium e prima accordano lo strumento su un pezzo proprio, poi si uniscono per suonare insieme il Kanon D-Dur di Pachelbel. La storia non può cominciare, senza tutti e quattro, loro sono tutti ugualmente indispensabili perché Evangelion esista. Il loro ruolo nella storia, come quello nel brano, è definito dal loro strumento. Ve lo starete chiedendo, quindi ve lo dico: sì, abbiamo analizzato questi ruoli. Non improvvisandoci musicisti, però, ma chiedendo aiuto a chi lo è già, in modo da evitare confusione. Un minuto di silenzio per gli amici dei Magi, costretti a sorbirsi domande ossessive in campi astrusi per faccende che riguardano Evangelion, e poi iniziamo.
Shinji Ikari
Strumento: violoncello, quarta corda.
Pezzo in solo: Johan Sebastian Bach – Suiten fur violoncello solo n. 1, 1. Vorspier.
Cosa fa: Shinji è il primo ad arrivare alle prove, con 22 minuti di anticipo. Il suo arrivo all’auditorium coincide ovviamente col suo arrivo nella serie (in occasione del quale è, tra l’altro, in anticipo su Misato, che invece si presenta in ritardo). Shinji non parla, essendo solo, e non ha particolari reazioni all’ambiente. Questo è anche lo stato mentale in cui il ragazzo si trova quando lo conosciamo, e nell’episodio 24 lo spiega lui stesso a Kaworu: «Erano giorni vuoti, privi di ogni turbativa. Mi limitavo soltanto ad esistere. Però andava bene anche anche in quel modo, perché non c’era nulla che io dovessi fare». Shinji si siede, pulisce l’archetto, e fa quello che deve fare: inizia a suonare. Tutto comincia con lui. Shinji è l’inizio e la fine.
Il ruolo: Asuka prenderà in giro Shinji, al suo arrivo, perché ha in assoluto la parte più semplice, che consiste nella ripetizione delle stesse otto note. In effetti è così, il ruolo di Shinji è proprio quello dell’ostinato, una figura musicale In effetti è proprio così, Shinji non non fa che suonare fino alla fine la stessa parte, ostinatamente, e infatti è proprio questo il suo ruolo, suonare l’ostinato, una breve figura musicale ripetuta a oltranza senza variazioni. Non credo che esista definizione più adatta di questa, per Shinji, perché gli altri tre personaggi/strumenti cambiano, si adeguano, ma lui no, si incaponisce sulle sue idee, ripete i soliti errori, cede alle stesse illusioni e cade negli stessi autoinganni, sempre. Shinji è letteralmente intrappolato dentro una sequenza dalla quale non riesce o non vuole uscire. D’altra parte, lo dice Tsurumaki stesso nella Complete Collection di 2.0:
Shinji è il contrario di quello che comunemente si pensa di lui. Non è vigliacco e indeciso. E’ ostinato, e non gli importa affatto di quello che pensano gli altri.
Shinji suona lo stesso ciclo di 8 note per un totale di 28 volte. Curiosamente, la 28 è anche l’ultima traccia sull’SDAT che abbiamo visto, in Evangelion 3.0. Che sia o meno una coincidenza, possiamo dire che calza a pennello: dopo la traccia 28 può esserci solo la fine del nastro, o il riavvolgimento (:||).
Asuka Soryu Langley
Strumento: violino, seconda corda.
Pezzo in solo: Johan Sebastian Bach – Partita III fur violino solo, 3. Gavotte in Rondo.
Cosa fa: Asuka è il personaggio trattato nel modo più anomalo, in questo strano e indefinito universo.
Arriva anche lei in anticipo, 10 minuti e 30 secondi prima dell’inizio delle prove. Sarebbe naturale pensare che i children si presenteranno all’auditorium nell’ordine in cui compaiono nella serie, ma non è così, perché Asuka arriva per seconda anziché per terza. E’ lei la prima a occupare lo spazio vuoto nella vita di Shinji (la prima scena che viene mostrata in assoluto tra di loro, nel film, è quella del tentativo di bacio nell’episodio 9, prima ancora dell’incontro). Il modo in cui i due interagiscono è interessante, perché Asuka lo chiama “Ikari”. Sappiamo benissimo che questo, nella serie, non succede mai (e non succederà nemmeno nel Rebuild). Nonostante lo punzecchi, inoltre, Asuka sembra più distesa nei suoi confronti, in un certo senso distaccata, come se si conoscessero da poco o non fossero molto in confidenza.
Il ruolo: la parte di Asuka è la più varia e complessa delle quattro. Spetta a lei il compito di proporre il tema (soggetto), al quale la viola e il secondo violino si adatteranno, è lei a introdurre le variazioni e a cambiare il ritmo. Agli occhi di chi conosce bene la serie, questa difficilmente sembrerà una coincidenza. L’entrata in scena di Asuka, nell’episodio 8, segna un repentino cambio nel registro e nel ritmo degli episodi, e al suo crollo emotivo coincide la parabola discendente che trascina la serie nella disperazione del finale. Di riflesso, Asuka cambia anche la vita di Shinji, letteralmente, perché travolge la sua quotidianità. All’improvviso Shinji simostra caparbio, litiga con lei, le risponde, si offende, arrossisce, si eccita. Asuka è il primo violino di Evangelion in tutto e per tutto. E’ un ruolo, il suo, talmente radicato nella struttura stessa della storia, che il momento in cui la trama del Rebuild comincia drasticamente a cambiare è proprio quello del suo arrivo come Asuka Shikinami Langley.
Rei Ayanami
Strumento: viola, terza corda.
Pezzo in solo: nessuno.
Cosa fa: Rei arriva all’auditorium con 5 minuti e 43 secondi di anticipo. Non rivolge la parola a nessuno, si siede e inizia subito a suonare,ma la regia indugia su Shinji che la osserva, con quello sguardo misto di fascinazione e straniamento che ben conosciamo. E’ come se lei gli ricordasse qualcosa. Inoltre, chissà per quale motivo, quando la vede passare Asuka sembra ridacchiare. Rei è il solo personaggio a non avere interazione diretta con gli altri se non attraverso la musica.
Il ruolo: la partitura del Canone è originariamente scritta per un violoncello e tre violini, ma qui è usata la variazione che sostituisce un violino con una viola. Rei non ha un pezzo da solista, perché la viola è considerata uno strumento “di supporto”, il cui scopo principale è quello di riempire il registro di mezzo tra violoncello e violino. La viola è quindi, in questo senso, uno strumento molto adatto a Rei. Ella è infatti un personaggio di natura evanescente, che cresce, si modifica e assume una forma concreta grazie al contatto con gli altri. Ha un ruolo di supporto, ma attenzione, non significa sia marginale. Pensiamo a queste parole di Hideaki Anno:
La verità è che non mi sento per niente legato a Rei, emotivamente. Nella nebbia del creare ‘Eva’, ho realizzato di colpo di essermela dimenticata. Proprio la sua esistenza. […] Quando ha sorriso [episodio 6, nda], per me il suo personaggio era concluso.
Rei non è mai stata considerata, dal “direttore d’orchestra”, come un violino. E’ una viola, invece, che unisce, arricchisce e rende corposa la composizione.
Solo per un breve momento, nel brano, Rei ha una parte più “cantata” che risalta, ed è quando Kaworu e Asuka sono impegnati nelle note lunghe. E’ anche la sola, nel finale, a non riuscire a concludere il tema.
Kaworu Nagisa
Strumento: violino, prima corda.
Pezzo in solo: nessuno.
Cosa fa: Kaworu arriva all’ora esatta, ma viene accusato da Asuka di essere in ritardo. Lui sdrammatizza, dicendole un “scusa, scusa” divertito. A voler leggere in questo scambio di battute, non è difficile trovare un riscontro con il personaggio di Kaworu nella serie. Lui arriva, in effetti, nel momento esatto in cui c’è bisogno di lui, quando tutto è pronto perché lo spettacolo cominci e la sua comparsa è solo l’ultimo tassello. Tuttavia, non è strano che per gli altri personaggi sia “in ritardo”, poiché arriva alla fine, quando non c’è più nulla da fare e il corso delle cose non può più essere cambiato. In questo senso, è anche interessante che a dirglielo sia proprio Asuka, perché sappiamo bene che i due, nella serie, non riescono ad incontrarsi (quindi Kaworu è “in ritardo” rispetto ad Asuka).
Il ruolo: Kaworu è il secondo violino. Il suo compito è quello di ripetere il tema proposto da Asuka due battute dopo di lei (I Controsoggetto), il quale verrà ripetuto anche da Rei due battute dopo di lui (II Controsoggetto). Ciclicamente, Kaworu si trova in omoritmia prima con Asuka, poi con Rei. La cosa interessante, però, è che, mentre Asuka riesce a concludere il suo tema, e Rei riesce giusto a iniziarlo, Kaworu conclude solo parte del suo. Questo, in qualche modo, accade sia nella serie che nel Rebuild: Kaworu conclude il suo personaggio, ma è una conclusione amara, perché viene imposta dalla trama prima che lui possa raggiungere il suo scopo, ossia aiutare Shinji ad essere felice. A Kaworu è affidato il violino, lo stesso strumento di Asuka. Non ha il suo potere di introdurre variazioni, ma si può adattare a quella in corso. E’ come afferma Akira Ishida nel phamplet di 3.0: lui può cambiare i binari in un punto diverso.
Kaworu completa il Canone e il Canone è – serve davvero dirlo? – un ciclo.
E’ basato su una reiterazione.
Se tanto mi dà tanto, anche voi ci state già rimuginando.
Conclusioni
E’ bene specificarlo, nessuna di queste osservazioni è stata fatta con l’idea di incastonarle all’interno della teoria del loop — sebbene sia innegabile che gli spunti per farlo non mancassero. E’ divertente, piuttosto, mettere le cose in prospettiva, rendersi conto che sebbene nel 1997 il Rebuild non fosse nemmeno una remota ipotesi nella mente di Dio (nel nostro caso, Dio è Hideaki Anno), certe idee latevano già nel progetto, erano nelle fondamenta. L’idea, in questo caso, era questa: Eva ha un solo inizio, ma non una sola fine.
Eva è una storia che si ripete, come dice Anno stesso. Eva è sempre stato, ed è ancora, un Canone.
Certo, a voler spaccare il capello (in quattro, per restare in tema) si potrebbero fare ridicoli calcoli per dimostrare che quei 18 mesi siano un ragionevole span tra The End of Evangelion e You are (not) alone… Ma noi ci abbiamo già provato, e no, non guardateci così, lasciate stare. Tornate alla vostra vita, voi che ne avete ancora una.
kapa on 3 Settembre 2013 at 10:38 am said:
SBAM! Come morire di aneurisma cerebrale mentre si fa colazione 😀
Faber92 on 3 Settembre 2013 at 10:59 am said:
ODDIO!!!!! avevo avuto anche io la stessa idea tempo fa!! me ne sono reso conto quando ho scoperto che anche l’inno alla gioia non è stato usato da Anno a caso ma in riferimento al Perfezionamento dell’uomo! il Maestro lavora esattamente come Kubrick, il quale utilizzava la musica classica non solo per puro fine estetico ma anche simbolico! mi sto forse trasformando in uno di voi? O___O
CaskaLangley on 4 Settembre 2013 at 10:12 am said:
Forse è meglio per te non avere una risposta a questa domanda X’D
Fabiusli on 3 Settembre 2013 at 11:24 am said:
Grazie, grazie, grazie per aver analizzato l’unico elemento per cui valga la pena di guardare Death&Rebirth, IMHO. 😀
Musurgia musicalis on 3 Settembre 2013 at 11:51 am said:
Analisi impeccabile, che mi sento di approvare in toto, facendo però un unico appunto di natura storico musicale.
Il brano di Pachelbell in origine non è per 3 violini e violoncello, bensì per 3 violini e basso continuo; ora il basso continuo è, potremmo dire, una struttura musicale utilizzata dal tardo rinascimento fino alle soglie del classicismo (pressappoco dal 1580 al 1820), che serve a dare una base armonica al discorso musicale. In sostanza è composto da una serie di note con sotto dei numeri che indicano la realizzazione degli accordi da realizzarsi per l’appunto su quelle note, per semplificare è una struttura accordale di accompagnamento. Storicamente il basso continuo era affidato al clavicembalo o all’organo a seconda del pezzo (nel caso di Pachelbell più probabilmente un organo) con a seconda dei casi il ripieno armonico di uno strumento ad arco o a pizzico di timbro basso (violoncello viola da gamba, tiorba ecc.) Nelle moderne trascrizioni per quartetto d’archi solitamente è affidato per l’appunto al solo violoncello. Ho fatto questa pedante e dotta precisazione perchè secondo me il fatto di affidare a Shinji il ruolo del violoncello e pertanto per riflesso del basso continuo sta a significare che il motore armonico di tutto Eva è lui, è lui il tessuto strutturale sul quale possono variare le altre voci, non a caso gli altri 3 personaggi si sustanziano nel rapporto con lui, in sè non hanno vita propria. E’ da precisare inoltre che il brano suonato è uno dei capisaldi del cosiddetto contrappunto ovverosia una tecnica musicale polifonica che detta delle regole precise per far si che le voci, attenzione, indipendenti ma legate l’una con l’altra siano armonicamente fluide e “consonanti”. Ciò cosa significa nello specifico? che Evangelion è una sorta di composizione contrappuntistica dove le voci/personaggi si rincorrono continuamente si intrecciano dialogano si strutturano ma restano sempre autonome e soprattutto indipendenti. Tutti i personaggi di Evangelion interagiscono l’uno con l’altro ma restano indipendenti, seguono cioè un loro processo evolutivo che è influenzato dagli altri come ovvio ma che è nella sostanza indipendente, salvo per Shinji che appunto avendo il ruolo del basso continuo non ha realmente uno sviluppo ed un vero dialogo con gli altri bensì serve da supporto agli altri per poter dialogare, per usare un’altra metafora Shinji è la strada sulla quale la storia muove i suoi passi, ecco perchè a noi spettatori appare un ostinato (altra caratteristica del basso continuo nella sua accezione di basso ostinato che si muove cioè ostinatamente su una scansione armonica ripetuta classica dei concerti di Vivaldi per esempio) un personaggio che difficilmente evolve ed ecco perchè la storia di Shinji è destinata volente o nolente a ripetersi, fino a che il basso continuo non si trasformi in una voce a se stante, storicamente ciò avviene nel tardo settecento dall’ultimo Mozart in poi anche se… mi fermo qui per non uccidere di noia tutti. Scusate. Saluti
Darayava on 3 Settembre 2013 at 1:04 pm said:
Io non mi annoio affatto. Anzi è molto interessante la tua analisi.
CaskaLangley on 4 Settembre 2013 at 10:12 am said:
Non c’è assolutamente niente di noioso, anzi…!
Alex Kiddo on 4 Ottobre 2013 at 3:25 am said:
Gentilissimo Musurgia musicalis,
complimenti per il tuo bellissimo post e gli azzeccatissimi parallelismi tra Evangelion e la musica classica. Grazie mille per le utilissime informazioni mi hai aiutato a comprendere molti punti poco chiari… Nonostante ciò ho ancora delle perplessità… sulle quali tu potresti far chiarezza e per questo mi permetto di farti due domandine:
1) Se il brano di Pachelbell in origine non è per 3 violini e violoncello, bensì per 3 violini e basso continuo, perché H. Anno sceglie di far suonare a Shinji proprio il violoncello e non lo strumento con cui e’ stato concepito il brano? E’ solo per mostrare una delle possibili alternative, o il violoncello ha delle determinate caratteristiche che lo differenziano dal basso continuo riconducibili a Shinji?
2) In che modo il basso continuo cambia/evolve il proprio ruolo trasformandosi in una voce a se stante, nell’ultimo di Mozart? Cosa gli succede a quel punto? Potrebbe essere utile capirlo per “prevedere” qualcosa riguardo l’eventuale evoluzione di Shinji nel finale del Rebuild.
Fiducioso di una tua risposta, ti porgo cordiali saluti.
Viking on 3 Settembre 2013 at 12:20 pm said:
Articolo molto interessante e molto ben scritto, come sempre d’altronde.
Una curiosità che però non ho modo di verificare non avendo il “materiale” sottomano: l’auditorium in cui i quattro children suonano è per caso lo stesso in cui Shinji, alla fine della serie (EoTV per dirla alla “Evageek”), finalmente realizza di poter vivere come tutti gli altri?
Ancora complimenti per l’ottimo lavoro!
Bye
Darayava on 3 Settembre 2013 at 1:14 pm said:
Che coincidenza! Poco tempo fa volevo rinfrescarmi la memoria e rivedere la sequenza delle prove. Ora posso farlo con un pò di sapere in più! Grazie mille.
Mi è scappato un sorriso vedendo l’immagine postata di Shinji che guarda Asuka, dato che sopra la testa di lui c’è il segnale di uscita di sicurezza (“Non devo fuggire!”…)
Che delusione le parole di Anno verso il personaggio di Rei, pensavo che ci avesse messo un pò più di impegno nel delinearlo. Da come parla sembra quasi buttato lì.
Off topic: ho visto il primo trailer italiano di Evangelion 3.0 e ho notato con orrore che Misato non è doppiata da Stella Musy.
Certo non è un dramma eopcale, ma spero comunque sia il solo personaggio con doppiatore cambiato.
CaskaLangley on 4 Settembre 2013 at 10:13 am said:
Oh! Ma sai che al momento di scrivere in effetti non ci avevo fatto caso, al segnale, anche se lo avevo notato anni fa? Grazie per averlo indicato!
Sonia on 3 Settembre 2013 at 2:40 pm said:
SISISI, ci speravo in un vostro articolo sul quartetto d’archi! <3
Teatro (stile Pirandello) e musica classica/leitmotiv sono una costante di Evangelion: inutile richiamare, ad esempio, la già stra-citata composizione musicale sul quale è costruito tutto il Rebuild. Mi sorprende la scelta di Neo Tokyo-2, è come se si volesse trasmettere un'estraneità spaziale dei protagonisti dal contesto in cui l'opera si svolge, quindi da Neo-Tokyo 3, ma non mi è chiarissimo il motivo di questa scelta (ho qualche idea, ma molto forzata)… Perchè questo richiamo necessariamente all'universo alternativo? Per rendere (come dite voi) Evangelion stesso uno spettacolo? Sto riguardando adesso il Death&Rebirth, vediamo se arriva l'illuminazione! XD
Interessante l'analisi di Musurgia musicalis: Shinji rappresenta "la base" che osserva le variazioni, infatti Asuka si presenta suonando ciò che Shinji ascolterà un istante prima di ritrovarsi la ragazza accanto a lui sul futon. Il discorso non fa una piega.
Ne approfitto per chiedere di un particolare un po'…strano. Nelle prime scene (la parte iniziale dei flashback prima delle prove del quartetto) viene presentata Rei I nel 2010 per, poi, subito dopo, passare alla presentazione di Shinji con una precisa scritta: "5 anni dopo, lei lo incontrò di nuovo". Vista la sequenza, "lei" dovrebbe essere Rei e "lui" Shinji, ma… 5 anni dopo Rei incontra DI NUOVO Shinji? O_O O mi sta sfuggendo qualcosa del discorso oppure, signori miei, habemus loop, oggettivamente.
Musurgia musicalis on 3 Settembre 2013 at 3:54 pm said:
Continuo con qualche riflessione musicale in merito ad Evangelion (visto che per ora non annoio).
Ad un’analisi del molteplice materiale animato legato ad Evangelion, mi sembra di capire che la costruzione dell’opera da parte di Anno abbia abbondantemente tratto ispirazione dalla musica. Credo che la struttura portante sia della serie che dei film successivi sia da ricercarsi nel tema e variazioni nella sua accezione barocca, ovvero di natura prettamente contrappuntistica (penso soprattutto alle celebri variazioni di Goldberg di Bach o al tema e variavioni che conclude la sonata op. 111 di Beethoven – due compositori soprattutto il primo che ricorrono spesso nell’opera). Posto che Shinji è la base armonica su cui si sviluppa l’impianto delle variazioni ed in nuce contiene (da un punto di vista armonico/tonale) l’ossatura del tema gli altri personaggi – le altre voci – prendono il tema (nello specifico l’evoluzione dell’uomo attraverso il contatto con il divino) lo impiantano nel terreno armonico rappresentato da Shinji e lo variano dialogando fra loro: Asuka evolvendo come donna attraverso il contatto con il “bimbo Shinji” impacciato e goffo, Rei trovando una personalità materna, attraverso il contatto con il “figlio Shinji” smarrito e bisognoso di protezione e Kaworu trascendendo in divino attraverso il contatto con “l’infelice Shinji”. Come nel canone del quartetto o le 30 variazioni di Goldberg le 3 voci (i 3 violini del canone) si rincorrono dialogano variano sempre appoggiandosi al basso continuo terreno armonico rappresentato da Shinji. Trovo che la complessità strutturale di Evangelion, forte anche del suo continuo rimandare visivamente a se stesso (la molteplicità di tracce lasciate da episodio in episodio da serie tv a film da film a rebuilt ecc), possa essere paragonata da un punto di vista musicale al trattamento del tema in opere come l’arte della fuga di Bach o le ultime sonate o gli ultimi quartetti di Beethoven o addirittura opera forse più simile al Ring Wagneriano, quest’ultimo tra l’altro strutturato sui leitmotiv caratterizzanti/rimandanti a personaggi eventi stati d’animo.
Ultimo appunto faccio notare che la variazione del tema è chiaramente esplicitata nella continua variazione d’arrangiamento della sigla finale della serie tv.
Saluti
federtut on 3 Settembre 2013 at 4:00 pm said:
Che coincidenza! In attesa di vedere la maratona Evangelion al cinema una settimana fa mi è venuta voglia di rivedere la serie e proprio ieri sera mi sono rivisto il Death&Rebirth e il The End of Evangelion.
Del primo, però, mi sono solo guardato le scene del quartetto d’archi >_>
Complimenti per l’articolo e per il sito in generale! Vi conosco da poco ma mi sono letto quasi tutti i vostri scritti °_°
CaskaLangley on 4 Settembre 2013 at 10:14 am said:
Grazie per esserti sottoposto a questo tedio, allora X’D
reiaya21 on 3 Settembre 2013 at 6:16 pm said:
ringraziarvi forse è troppo poco!!!!
l’analisi è degna della vostra fama!!
tanto di cappello! cla clap clap!!!!!
AmberRei on 3 Settembre 2013 at 9:31 pm said:
Winmx. ;_;”’ <3 SIAMO VECCHI.
Comunque grazie dell'illuminazione, vi amo ogni giorno di più… grazie a voi sto finalmente avendo un'idea più chiara di ciò che Evangelion realmente vuole esprimere. A quasi dieci anni dalla prima visione. XD
Deginde on 3 Settembre 2013 at 10:56 pm said:
Ciao a tutti, e complimenti per l’analisi della sequenza. Mi sorgeva un dubbio forse più a livello musicale, e di ignoranza mia, che di trama vera e propria, provando a capovolgere lo specchio per assurdo. Shinji, come già giustamente notato, fa la parte del “basso ostinato”, ed osservando l’opera Evangelion nel suo complesso, è di fatto così, è bene o male lui la “base” di tutto, o il protagonista che dir si voglia. E gli altri, nella loro indipendenza e nelle loro variazioni, si evolvono attorno a lui. Osservando però le singole parti dell’opera, anche Shinji segue un suo percorso evolutivo ( forse meglio visibile nella serie, dato che comunque ha più tempo per svolgersi nelle sue puntate ). Da qui mi chiedo, se in effetti musicalmente, o per lo meno nella sequenza sopra citata, questo andamento evolutivo fosse visibile ( o forse in questo caso, udibile XD )
Credo sia solo un vaneggiamento, ma nell’ottica del loop, potrebbe avere il suo senso ( o forse no ).
Saluti a tutti
CaskaLangley on 4 Settembre 2013 at 10:15 am said:
Beh, oddio, la melodia in questo caso va vista come un simbolo del ruolo del personaggio nella narrazione, non deve per forza seguire tutto il suo iter, anche perché altrimenti Anno avrebbe dovuto riscrivere il Canone, ahah X’D
Deginde on 4 Settembre 2013 at 12:54 pm said:
Ciao CaskaLangley, grazie della risposta. Il quesito mi era nato proprio perchè, ripensando alle date di uscita e realizzazione “reali” di D&R. Nel senso che forse già nel ’97 (o già da prima direi a questo punto) l’ipotesi delle possibili varizaioni al canone esistessero già, magari solo nelle intenzioni (non voglio dire che il Rebuild fosse già in programma, ci mancherebbe altro, però l’idea di base di come portare avanti la “macchina Evangelion” erano già state messe su carta…da musica in questa simbologia). In quest’ottica, la possibilità di avere il “basso ostinato che si evolve”, nella sua ciclicità armonica e musicale, avrebbe potuto aggiungere un nuovo tassello (o conferma) dei possibili loop. Non che ce ne sia bisogno, però “meglio abbondare”, come si dice 😀
Saluti a tutti
asd on 5 Settembre 2013 at 8:26 pm said:
possibili variazioni al canone: altroché
nell’episodio 26 non vediamo forse una realtà alternativa dove Shinji è un normale studente (realtà che poi sarà la base per uno dei manga spin-off cioè Evangelion Iron Maiden)? e la voce di Kaji (mi sembra) gli dice che anche quello è uno Shinji Ikari possibile e che le scelte da lui fatte hanno determinato il mondo che ha intorno, scelte che potevano essere diverse e portare a realtà diverse
senza contare che chiamiamo appunto “canone di Evangelion” la serie + EOE ben sapendo che ci sono molte cose esterne a esso, dal manga di Sadamoto ai succitati spinoff fino al Rebuild che farebbe canone a sé (almeno così dicono i padroni di casa qui https://www.dummy-system.com/canone-di-evangelion/ )
ser on 4 Settembre 2013 at 2:26 am said:
Non discriminatemi D&R, è con quello che ho iniziato a vedere Evangelion (lo so, non proprio fortunato), pensavo che gli strumenti rappresentassero gli eva (Asuka e Kaworu sono entrambi i piloti dello 02 e suonano entrambi il violino);
pensandoci però Anno sarebbe capace di collegare D&R con il Rebuild!
Tibia on 4 Settembre 2013 at 8:48 am said:
In effetti anche a me piace di più questa interpretazione, dove gli strumenti musicali rappresentano gli Eva (a cui poi si potrebbero applicare le considerazioni fatti nei punti precedenti).
L’ordine di arrivo dei personaggi in realtà inoltre coincide con l’ordine in cui sono presentati nella serie, se per Rei consideriamo Rei III (ma a questo punto, essa non ha mai guidato lo 00, quindi forse il discorso non sta in piedi).
Inoltre, io vedo più il “completamento del ciclo” come il Third Impact, però forse sbaglio di nuovo; non capisco in effetti per quale motivo l’arrivo di Kaworu completerebbe il ciclo.
P.S. per CaskaLangley: certo che si vede che preferisci Asuka a Rei eh? :-PPP
CaskaLangley on 4 Settembre 2013 at 10:18 am said:
@ser: Non vedo perché non dovrebbero anche rappresentare gli Eva, trattandosi di una sequenza onirica è fatta di simboli 😀
@Tibia: mi dispiace che di tutto il discorso che ho fatto ti sia arrivata solo una differenza di preferenze, ma ti prometto che quando Anno dirigerà il Rebuild of Death&Rebirth e metterà una viola in mano ad Asuka, dirò che Asuka è un personaggio di supporto X’D
Comunque sia, Kaworu completa il ciclo nel momento in cui stiamo considerando questo come il palcoscenico, un cast di attori, uno spettacolo, un canone. Il Third Impact chiude il cerchio narrativo all’interno della storia, ma è un altro discorso che ci porta fuori focus dalla scena in questione, imho.
Tibia on 4 Settembre 2013 at 4:58 pm said:
No no, aldilà della battuta, in verità l’articolo mi è piaciuto molto, e anzi secondo la vostra analisi, il ruolo della viola, collegato all’Eva00, è assolutamente appropriato. Però non penso la stessa cosa di Rei, che è un elemento fondamentale per la trama, anche se in verità lo sarà soprattutto DOPO “Death”, e dunque dopo la serie.
Mi è piaciuto soprattutto ciò che hai scritto su Shinji, perché in effetti giudicarlo codardo o, pure come faceva Ritsuko, come una semplice sorta di macchina che non fa altro che obbedire agli ordini che gli vengono impartiti, è piuttosto sbagliato. E la sua ostinazione per esempio viene fuori nel combattimento con il quarto angelo, quando, nonostante Misato avesse ordinato la ritirata, lui si è comunque gettato all’attacco.
Non mi trovo d’accordissimo (oddio, contraddico Tsurumaki) sul fatto che a Shinji non interessino gli altri; è evidente che se scodinzola tanto perché il padre gli dice una volta che è tanto bravo, allora probabilmente l’opinione altrui ha un certo peso.
Concludo rimarcando che non volevo criticare: per quanto possa avere qualche idea diversa, e aldilà della battuta, beh, l’articolo è assolutamente valido, come sempre! Oramai siete tra le mie letture preferite 😀
Veeto on 5 Settembre 2013 at 1:59 am said:
Articolo come da consuetudine molto interessante, segnalo un piccolo errore nello spazio riguardante Asuka/Il ruolo (All’improvviso Shinji simostra caparbio…).
CieloAmaranto on 6 Settembre 2013 at 3:36 pm said:
Finora questo è il mio articolo preferito. Forse perché anche io avevo fatto, in modo meno competente e articolato, dei ragionamenti simili, con il risultato che del CD della colonna sonora di D&R avevo praticamente consumato la traccia del Canone. Mi piace soprattutto come hai articolato la parte su Kaworu e Rei, che è meno intuitiva di quella di Shinji e Asuka.
caspase on 6 Settembre 2013 at 10:29 pm said:
Bellissimo articolo, Death vale là pena di vederlo per farsi una ripassata di Evangelion in poco più di un’ora e poi ora che si sono lette queste cose è ancora più interessante. Vale la pena di sentire tutto il pezzo fino alla fine per poi vedere che inquadrano solo Shinji quando esce dal palcoscenico, lui è il primo ad arrivare e l’ultimo a uscire, tutto ruota attorno a lui la storia si regge su di lui come anche i personaggi.
Andrew on 8 Settembre 2013 at 7:11 pm said:
Grandioso.
Ammetto con somma vergogna che questa scena non la conoscevo (non avendo mai visto Death & Rebirth)!
Leonel Rabelo on 13 Settembre 2013 at 4:29 pm said:
Great review … I was really impressed. Never thought these scenes would have some meaning.
mancio01 on 13 Settembre 2013 at 8:58 pm said:
Adoro leggere queste cose di prima mattina ^^
unknow02 on 20 Settembre 2013 at 1:32 pm said:
Fantastica analisi, proprio ieri ho riguardato D&R e devo dire che è azzeccata.Mi ha molto interessato la parte dove analizzate i 18 mesi, dunque sarebbe un ipotetico continuo dal The End?io stavo ipotizzando che la serie RE si sviluppa in una diversa linea temporale dopo la frase nel 2.0 di Kawaru..
reiandrea on 8 Ottobre 2013 at 12:02 am said:
D&R l’ho visto solo ai “tempi antichi” quando l’ho scaricato insieme al The End col 56k (settimane di attesa…)
non gli ho mai dato molto peso in quanto avevo già visto e rivisto le puntate un sacco di volte e queste scene coi violini li ho sempre considerate un intermezzo che portava alla musica con cui si chiude il film (Kanon D-Dur)
Grazie infinite per questo articolo a dir poco illuminante !
PS: nei titoli di coda di D&R si vede meglio la roccia a forma di eva/angelo/lilith/bho(ha anche le tette!) dove appare per la prima volta Kaworu.
l’ho sempre conisderata in senso allegorico… ma dopo aver letto i vostri post su questo sito… mi state mandando a a male ragazzi 🙂
Alessandro on 3 Gennaio 2015 at 11:48 am said:
Ciao,
Scusate l’ignoranza, ma due cose mi sfuggono.
1) La datazione temporale: sappiamo bene che l’arrivo di Sachiel è datato 2015, viene detto in apertura del primo episodio. Guardando EoE sappiamo che il third impact avviene il primo gennaio del 2016, come anche i Magi riportano nell’analisi di EoE (mi pare di ricordare che fosse la prima parte).
Quindi mi chiedo come sia possibile che Eva duri circa 18 mesi. Anche pensando che D&R sia un’altra cosa rispetto a EoE, solamente perchè viene prima come opera in ordine temporale, non riesco a capire come possano contraddirsi così. O forse devo chiedere una cosa diversa: con quali elementi si riesce a determinare che la durata degli eventi di Eva raggiunga circa i 18 mesi?
2) Shinji suona il violoncello e suona la figura musicale dell’ostinato. Io però non lo vedo così ostinato. Mi spiego: per tutta la serie ci siamo abituati a vederlo come un personaggio che si lascia condizionare dalle persone attorno a lui, obbedisce ai comandi, ma si crede inetto (citiamo anche Svevo?). Tutto scorre più o meno in questa maniera fino all’episodio 19 (eccezione per quando, galvanizzato da Misato, vuole affrontare Leliel). Ma con Zeruel, Shinji combatte la sua “battaglia da uomo” e mostra le palle (anche qui, esaltante parallelismo tra episodio 1 e 19 fatto da Magi, nel quale si sottolinea come Shinji sia “diverso”).
Prendendo in esame anche solo la serie e non EoE, comunque, il vero nocciolo della questione Eva è lo sviluppo del personaggio, che appunto “evolve”. Riesce a rompere lo schema di monotonia (ostinato) che lo circonda e diventa parte attiva della sua stessa vita.
Riprendendo proprio le parole di Shinji a Kaworu, i fantomatici “giorni vuoti, privi di ogni turbativa” si rompono quando capisce davvero di esistere e di voler esistere.
Insomma, un bel salto per uno che fino a poco tempo prima (12 o 18 mesi?) si “limitava ad esistere”.
Ho sempre visto Eva come la storia di Shinji, ma della sua evoluzione attraverso i fatti e le persone. Perchè quindi la figura dell’ostinato lo deve permeare così tanto?