Disclaimer
Ce l’avete chiesto voi. Non con le parole, ok, ma era tra le righe, ed era evidente. La vostra (apparente) ignoranza in merito non ci ha lasciato scelta che dedicare una rubrica alla più grande produzione collaterale a Evangelion dopo i modellini di Rei in posa spastica: il porno. Noi vi mettiamo a disposizione la nostra conoscenza dell’argomento, vi parliamo di cosa c’è in giro, cosa va di moda, cosa fa schifo e cosa è veramente degno di nota, tutto esclusivamente per fini scientifici e di studio, sia chiaro. E voi potete fare come quelli che entrano nel sexy shop e dicono “ma come, non è la panetteria? oh beh, già che sono qua do un’occhiata in giro”. Fico, no?
Perciò, da qui in poi si va un po’ sull’esplicito. Non pubblicheremo materiale di vietato ai minori (così non saremo neanche costretti a vietare la pagina ai minori, siamo o non siamo dei draghi?) o che non sia Not Safe For Work, ma l’argomento è quello che è e intendiamo trattarlo in modo chiaro e senza giri di parole: se pensate che la cosa possa darvi fastidio o offendervi, se siete tra quelli che ritengono che la pornografia sia una roba brutta o degradante (avete torto ma) potete passare al prossimo articolo e siamo amici come prima.
L’incursione nello yaoi della settimana scorsa ha messo in crisi l’identità sessuale di mezza utenza, perché si sa, se leggi due righe sui gay poi diventi gay anche tu, non c’è alternativa. Occorre un rimedio, come il battere di mani per salvare una fata che muore. E qual è la cosa che in assoluto meglio lenisce il dolore inferto all’amor proprio maschile? Le tette. Ma qui non bastano tette normali. Ci vuole un’enorme, smisurata, oserei dire ciclopica quantità di tette. E secondo voi, chi poteva fornircela?
Il circolo Nakayohi
Qualche tempo fa, sul mio defunto blog, avevo dedicato un lungo post al circolo Nakayohi, composto da Mogudan e dal suo compare di sempre, Izurumi. È stata una di quelle cose che nessuno sano di mente farebbe, a ridosso dell’uscita di un romanzo, preferirebbe parlare di politica, di David Foster Wallace, dei problemi che affliggono la sua generazione, #einvece.
In virtù di questo, e della volontà di salvare gli occhi degli altri due Magi (e anche di quella di riciclare gran parte del post, che credete), mi sono offerta di essere di nuovo io a prendermi la pallottola e parlarvi di questo bravo ragazzo – o come piace definirlo a me, “quello che vorrebbe un sacco scoparsi sua madre” (oddio, che cos’ho fatto all’indicizzazione del sito con questa frase?).
Il circolo Nakayohi è in attività – almeno con questo nome – dal 1995, quando proprio Mogudan aprì le danze con un crossover tra Evangelion e Sailor Moon (indovinate un po’ con quale guerriera era fissato?) dal titolo Evagelimoon, che solitamente è anche la prima doujinshi su Evangelion che la vecchia generazione di fan ha incontrato. D’altra parte se ti avvicinavi alla serie in quegli anni era praticamente impossibile non incontrare il circolo Nokayohi, pure se non stavi cercando porno (ahah, certo), perché di loro giravano anche una serie di illustrazioni molto belle e non porche (vabbé, diciamo non troppo) che ti traevano in inganno, e quindi clicca qua, clicca là, finiva che ti trovavi con una vagina sullo schermo. In particolare, poi, lo stile di Izurumi emulava molto quello di Yoshiyuki Sadamoto, con tanto di firma simile, quindi tu andavi convinto che fosse lui è ZAM-ZAM. Poi ti leggevi quella merda del manga e tornavi a cercare Izurumi piangendo, ma tant’è.
La longevità del circolo Nakayohi dipende senza dubbio, oltre che dalla loro popolarità, dall’equilibrio che hanno trovato essendo uno un maniaco di Rei e l’altro un ossessionato di Asuka, metodo col quale hanno coperto circa il 95% del fandom. Ma i loro lavori, in realtà, sono complementari da più punti di vista, tanto nel settore grafico quanto nei temi.
Mogudan
Dividere i lavori di Mogudan non è sempre facile, dal momento che i suoi titoli si limitano a una diversa combinazione del nome di Rei. Le sue serie più lunghe e famose sono due, Ayanami e Ayanami Dai.
Gli Ayanami non sono fumetti, ma illustrazioni a (bellissimi) colori, con didascalie nelle quali Rei narra la storia in prima persona (e immaginatevi che storia, un’introspezione che l’Eva originale è niente). In pratica, a Rei capita di fare sesso con un compagno di classe, e l’ovvia conseguenza è che finisce a farlo con chiunque, ma proprio random, facendo commenti tipo: “Non mi piace, ma mi servono i soldi…”. Sapete com’è, lo stile di vita lussuoso di Rei. Questa tiritera va avanti per cinque volumi praticamente identici a loro stessi, ma d’altra parte squadra che vince non si cambia, specie se è la squadra addetta a ripassarsi Rei.
Veri e propri fumetti, invece, sono quelli della serie Ayanami Dai, che è tutt’ora in corso anche se l’ultimo aggiornamento concreto (esclusi gli omake) risale al 2010. Mogudan rimane sul suo genere, vale a dire Rei che fa sesso a scuola con chiunque glielo chieda gentilmente (non per soldi, a questo giro, opere di bene). Nei primi volumi i fortunati sono tutti otaku all’ultimo stadio, gente che quando vede una donna vera gli aumenta la sudorazione, gli si appannano gli occhiali e svengono, insomma il fruitore medio dell’albo. Man mano che la saga continua, invece, entriamo in una fase più ok, well, serious shit is going on, perché una Rei dalle fattezze sempre più…”materne” (sì, sto girando attorno al punto perché non voglio rovinare la sorpresa a chi ancora non sa niente) inizia ad affaccendarsi con ragazzi più giovani (che stando al canone quanti anni dovrebbero avere, dodici?) che non arrivano nemmeno a introdurre il perno A nel foro B; uno di questi se la porta pure a casa, ma poverino soffre tanto, perché Rei lo abbandona sempre per spassarsela col padre e il fratello maggiore, ciononostante lui continua ad amarla e la vorrebbe solo per sé. Io non credevo che potesse esistere qualcosa di più freudiano della serie originale, ma devo ricredermi.
Il vero motivo per il quale Mogudan è noto, però, è che disegna Rei ENORME. Lasciate che ve lo ripeta, per rendere meglio l’idea: ENORME. E’ una gigaRei, giunonica a dir poco, se poi tenete presente la stazza dei giapponesi praticamente li ingloba, funziona meglio così che come Lilith nell’End. Non si può narrare, davvero, e quindi vi mostrerò la dilatazione di Rei negli anni attraverso una progressione di cover:
Rei si è mangiata il Dummy System! Col suo plug suit si può coprire il Geo Front quando piove! Mogudan, mi viene voglia di abbracciati. Ma poi, ripensandoci, anche no.
Ah, sì, agli albori Mogudan si è dedicato anche a una breve serie in tre parti, Lei (trascrizione sbagliata di “Rei”), nella quale la nostra eroina non doveva ancora andare ad Aiuto, stiamo ingrassando! e si accoppiava con Gendo (il che mi gusta) e/o con Shinji. Di quest’ultimo caso però non vi posso parlare, perché nel mio hard disk ci sono cose che se fossi sospettata di omicidio Studio Aperto mi dedicherebbe la prima pagina, voglio dire, sono una che capisce lo shota, capisce il gore, capisce l’incesto, capisce le feci, capisce le cose con gli animali e (con fatica) le cose coi piedi, ma a tutto c’è un limite, e Shinji e Rei che hanno intercorsi sessuali sono il mio. Cioè, ho scrivere dire “intercorsi sessuali” perché “scopano” è così sbagliato.
Tirando le somme, Mogudan è un autore un po’ particolare, il cui gusto estetico piace o non piace, senza vie di mezzo. Io personalmente sono più orientata a consigliare le annate tra il 1999 e il 2003, che sono anche un buon compromesso per chi ama il suo stile ma vorrebbe poter contenere Rei in un abbraccio, anziché negli anelli di Saturno. In qualunque caso, Mogudan rimane un classico, se non altro per la qualità del disegno sempre molto dettagliato e per i magnifici colori.
Adesso fate “ciao” allo studio Nakayohi, perché lo rincontrerete presto.
Urielmatt on 20 Febbraio 2013 at 10:39 am said:
Ti dirò, ultimamente la Rei di Mogudan si sta’ sgonfiando.
Si, l’ho misurata.
CaskaLangley on 20 Febbraio 2013 at 10:42 am said:
Perché sta lasciando qualcosa da mangiare alla Asuka di Izurumi, che si sta gonfiando.
L.Wonka on 20 Febbraio 2013 at 11:07 am said:
Ti amo. Quanto ti amo? Tantissimissimo.
Ora Izurumi. Gimme Izurumi!!
Comunque sì, hai ragionissima sul percorso ->illustrazioni carine -> hentai, quando è uscita la serie ti ci imbattevi abbastanza per caso (poi non ne uscivi più) e finivi con il bruciare il manga di Sadamoto.
Detto questo Evangelimoon è un classicone intramontabile. Ecco.
Panssj on 20 Febbraio 2013 at 2:34 pm said:
Ti amo. Hai ascoltato le mie richieste. Grazie, grazie, GRAZIE. Certe cose vanno divulgate per i posteri.
“Sei così ben proporzionata” me lo porterò nel cuore fino alla fine dei miei giorni LO GIURO.
Kat on 20 Febbraio 2013 at 4:52 pm said:
Oddio ho un gioco hentai (Brave Soul) con lo stesso stile XD
In effetti una delle protagoniste mi ricordava un po troppo Rei coni capelli lunghi…
Andrew on 20 Febbraio 2013 at 6:54 pm said:
Questo tipo non ha il senso della misura.
Qualcosa ce l’ho anche io, ma l’ultima della serie è davvero troppo… credo che si snaturi veramente troppo il fisico di Rei. Mi chiedo cosa farebbe lo stesso autore con Mari, che già in partenza è più “fornita” delle colleghe…
CaskaLangley on 20 Febbraio 2013 at 9:04 pm said:
Credo non farebbe niente, non è proprio il suo tipo X’D su Mari ha lavorato Izurumi un paio di volte, però.
Godai on 20 Febbraio 2013 at 8:48 pm said:
Verissimo è stato il primo autore di Hentai che ho incontrato, tra l’altro in versione cartacea. La mitica Fiore di Loto rivista che ha donato luce a molti ragazzi nelle dure epoche del 56k e della mancanza della connessione flat.
CaskaLangley on 20 Febbraio 2013 at 9:05 pm said:
Mamma, quanto siamo vecchi. Quanto. (anche se io la rivista non me la ricordo, ammetto di esserne un po’ felice.)
Yumemi91 on 20 Febbraio 2013 at 11:54 pm said:
non sono un’amante di questo genere di doujinshi. cioè, se non c’è una trama (almeno una vaga intuizione di trama) o un pretesto semi-valido per iniziare qualcosa allora ok, se no.. no, non capisco.
ma va beh, ammetto che sul lato tecnico nulla da ridire: colori brillanti, e soprattutto (ehm… esclusivamente?) all’inizio le forme e le proporzioni corporee rimandavano molto allo stile di Sadamoto, nonostante il seno fosse comunque di qualche misura in più xP dopo Rei diventa davvero TROPPO abnorme! ma come pensa di entrare nell’entry plug? X°D se tenta un qualche approccio con Shinji (o con qualsiasi altro povero ragazzino mentalmente plagiato) non farà altro che trasformarli tutti in prototipi di Shingo Chiryu di “Girls Saurus”
Jeck86 on 21 Febbraio 2013 at 2:59 am said:
“Col suo plug suit si può coprire il Geo Front quando piove!”
Spettacolare sta battuta, è una citazione di friends?
“La più grande bugia del secolo: sei così ben proporzionata!”
Oh Dio, sto piangendo dalle risate.
Ho avuto un po’ di problemi a seguire l’articolo.
Al punto “crossover tra Evangelion e Sailor Moon (indovinate un po’ con quale guerriera era fissato?)” la mia fantasia iniziava a volare e mi distraevo. :Q_____
Comunque Rei è, di per suo, un personaggio edipico e la Rei steatopigia di Mogudan, con le sue forme botticelliane, infonde particolarmente sicurezza.
Fa sentire protetti.
mancio01 on 21 Febbraio 2013 at 6:43 am said:
AHAHAHAAHAHHAHAHAHAHH!!!
Cmq a me di questa Rei piace solo la prima versione, le altre sono troppo abbondanti XDDD
Haruko on 21 Febbraio 2013 at 11:21 am said:
Conosco Izurumi e mi garba anche (come dici tu, impossibile non imbattersi in “A” anche solo cercando robe innocue X’D)…non avevo mai visto Mogudan e credo continuerò a ignorarne l’esistenza, poichè: 1. Rei non è fra le mie prime scelte quanto a sexitudine 2. Dio mio, che è quella delle ultime cover?! XD (e anche le prime non è che mi facciano impazzire, preferisco fisici meno tette-muniti). Comunque bellissimo articolo, come sempre!